|
adsp napoli 1
19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Armatori

Marittimi, cresce il numero degli equipaggi abbandonati a bordo

Oltre trecento casi negli ultimi 15 anni. I dati dell'International Maritime Organization e dell'International Labour Organization


L'abbandono dell'equipaggio è una cattiva prassi che ancora caratterizza il mondo dello shipping. In tutto il globo, 4.866 marittimi per un totale di 336 navi sono stati registrati come abbandonati a bordo della nave, secondo i dati rilevati dall'Imo (International Maritime Organisation) e dall'Ilo (International Labour Organisation) dal 2004. In base allo studio – riferiscono Theloadstar.com, Splash247.com e Cisco – è emerso che nel 2018 sono stati abbandonati 791 marinai su 44 navi, mentre nel 2017 sono stati riferiti complessivamente 55 episodi. 

Nei cinque anni precedenti, una media di appena 12-17 navi all'anno erano state abbandonate. Alla fine di marzo, il database ha registrato 13 navi in cui l'equipaggio è stato abbandonato quest'anno, cosa che suggerisce che il 2019 sarà un altro anno con cifre medie superiori in ordine a casi di abbandono dell'equipaggio. Alcuni stati membri dell'Imo hanno recentemente indicato che essi avrebbero presentato proposte di linee guida in collaborazione con stati di bandiera e portuali al fine di risolvere i casi di abbandono in occasione della prossima sessione della commissione legale dell'Imo. 

Jasmin Fichte, socia accomandataria dello studio legale Fichte & Co degli Emirati Arabi Uniti, lotta da anni contro i casi di abbandono dell'equipaggio. La settimana scorsa il suo studio ha contribuito a recuperare l'equipaggio di una nave che si stava sgretolando da quasi tre anni, riportandolo e terra e rimpatriandolo. La Fichte ha dichiarato a Splash che la normativa sul pagamento dei salari a terra negli Emirati Arabi Uniti potrebbe essere applicata in mare, realizzando un sistema di liste nere finalizzato a stroncare l'abbandono degli equipaggi. "La Mlc (convenzione internazionale sul lavoro marittimo) ha migliorato la situazione, e tuttavia è ancora troppo semplice per gli armatori tradire l'equipaggio ed occorre che l'Imo reagisca", conclude la Fichte.