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29 aprile 2024, Aggiornato alle 08,20
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Infrastrutture

Manfredonia, porto e Sogesid firmano per il Bacino Alti Fondali

Firmata convenzione da 120 milioni di euro per la costruzione di un pontile di approccio lungo 2 chilometri

In basso a sinistra, il fondale Alti Bacini del porto di Manfredonia

Il 21 dicembre scorso, all'interno di un protocollo d'intesa del 2019, è stata sottoscritta una nuova convenzione tra Sogesid, rappresentata dall'amministratore delegato Errico Stravato, e l'Autorità Portuale del Mar Adriatico Meridionale, rappresentata dal presidente Ugo Patroni Griffi, per il supporto tecnico-specialistico nel recupero e la rifunzionalizzazione del "Bacino Alti Fondali" nel porto di Manfredonia. La convenzione prevede la costruzione di un pontile di approccio lungo circa 2 chilometri, con un fondale minimo del bacino portuale tra i 10 e gli 11 metri. L'investimento è di circa 120 milioni di euro, mentre la durata della onvenzione è di 3 anni, o comunque fino al collaudo delle opere.

Il porto di Manfredonia è attrezzato con cinque banchine e un'accostata per navi lungo il pontile di approccio. Le banchine A1, A2, A3 ed A4 sono destinate esclusivamente alle operazioni di carico e scarico di merci varie, comprese le liquide non pericolose. La banchina A5 è riservata alle navi che movimentano merci pericolose, sia liquide che gassose. Attualmente, l'accostata per navi lungo il pontile di approccio non è operativa a causa del suo degrado. Il pontile, oltre ad avere una viabilità a doppio senso di marcia, ospita nastri trasportatori e condotte per la movimentazione delle merci. 

«Stiamo avviando la fase esecutiva di un progetto imponente che ci consentirà di ridisegnare e dare nuova vita allo scalo sipontino», commenta Patroni Griffi. «Attraverso la convenzione affidiamo alla società in house del ministero delle Infrastrutture la direzione lavori di un appalto estremamente complesso. Le strutture del Bacino Alti Fondali, infatti, sono interessate da una condizione critica che è sostanzialmente riconducibile al degrado per corrosione delle armature e ai conseguenti effetti sul calcestruzzo. I lavori sono finalizzati non solo a conservare l'opera, tramite interventi corticali, di riparazione e di ripristino delle originarie condizioni di protezione delle armature e delle sostituzioni delle stesse, ma anche la contestuale rifunzionalizzazione che sarà ottenuta attuando, in particolare sul pontile di approccio e con modalità diverse anche sulle banchine, provvedimenti che riguardano il consolidamento strutturale degli elementi e il miglioramento del loro comportamento sotto l'azione sismica. Proprio per questo è fondamentale che alla guida ci sia una struttura articolata e altamente specializzata, come appunto Sogesid».