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02 maggio 2024, Aggiornato alle 17,44
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Logistica

La logistica dei piccoli colli non è la posta. Sette confederazioni scrivono a De Micheli

Tributi all'Agcom e al fondo del servizio universale, se non l'applicazione del CCNL delle Poste Italiane. Dopo la sentenza del Tar del Lazio, «è preclusa la strada giudiziaria»

(mecalux.es)

Difendere l'autonomia della logistica, soprattutto quella dell'autotrasporto e dell'e-commerce, dall'indistinta equiparazione a servizio postale. Il cluster del trasporto terrestre italiano ha inviato una lettera alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, per chiedere una «chiara presa di posizione a livello politico» contro quella che ritengono un'equiparazione ingiusta, quella della spedizione di merce al di sotto dei 31,5 chilogrammi al servizio postale ordinario, imponendo alle imprese logistiche contributi non dovuti soprattutto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Sette le associazioni confederali firmatarie: Confetra, Fedespedi, Fedit, Anita, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto e Cna-Fita.

Leggi la lettera

A luglio il Tar del Lazio ha respinto parzialmente gli ultimi ricorsi amministrativi delle imprese di autotrasporto e di spedizione contro l'Agcom. Sono stati accolti, per vizio di legge, quelli per i tributi del 2015 e del 2016, mentre sono stati respinti quelli del 2017, 2018 e 2019. La sentenza segue l'ultima in materia della Corte di giustizia dell'Unione europea la quale, con rinvio pregiudiziale, nel 2018 ha dichiarato il diritto comunitario compatibile con le disposizioni italiane e ha sancito che le imprese di trasporto e spedizione si devono considerare fornitori di servizi postali quando espletano i servizi di raccolta, smistamento, trasporto e distribuzione degli invii postali (Sentenza C-259/16 e C-260/16 del 31 maggio 2018).

«Risulta ora preclusa la strada giudiziaria per risolvere una questione che non trova riscontro in nessun altro Paese comunitario», scrivono le sette confederazioni. Il problema, spiegano, è che le imprese logistiche dei piccoli colli, quelle sotto i 31,5 chilogrammi, non operano nello stesso mercato delle poste ma pagano gli stessi tributi: quelli all'Agcom e al fondo del servizio universale. Si arriverebbe al paradosso, paventa il cluster logistico italaino, di dover applicare in alcuni casi il CCNL di Poste Italiane

La lettera chiede alla ministra De Micheli «un intervento al fine di trovare una soluzione condivisa ed equilibrata che faccia salve le esigenze di un mercato sempre più in espansione come quello dell'e-commerce B2C e nel contempo non aggravi arbitrariamente imprese che operano in mercati diversi ancorché di piccoli colli».

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