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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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La lira turca frena i rotabili a Trieste

Il traffico dei ro-ro cala di quasi un quarto, dopo anni di crescita. Bilancio 2019 con un utile di 15 milioni

Una banchina dedicata al ro-ro nel porto di Trieste

È solo la lira turca a frenare il porto di Trieste, uno scalo che razionalizza i traffici sui treni, paga in tempo i fornitori e vede un accumularsi un bel tesoretto. Il Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) dell'Adriatico orientale ha approvato il rendinconto generale che vede nel 2018 un utile di 15 milioni di euro.

Nei primi tre mesi di quest'anno sono stati movimentati 2,670 treni, il 17,5 per cento in più, mentre i container sono cresciuti del 17 per cento. Il traffico dei rotabili è invece in calo di quasi un quarto, per via, riferisce l'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico orientale, del deprezzamento della lira turca. Una flessione che non si vedeva da diversi anni. L'avanzo economico è superiore a 7 milioni, con un patrimonio netto di quasi 121 milioni. Un porto la cui amministrazione pubblica paga anche in tempo, mediamente 14 giorni prima delle scadenze contrattuali.

Lo scalo giuliano ha quindi un bel tesoretto da spendere, risorse che verranno dirette verso lo  sviluppo dei porti di Trieste e Monfalcone, che dimostrano «di saper gestire con oculatezza il proprio patrimonio», commenta il presidente dell'authority, Zeno D'Agostino. «Un lavoro di grande equilibrio – continua - che porta notevoli risultati non solo nel settore finanziario e nelle scelte degli investimenti infrastrutturali, ma anche sul fronte del lavoro e del traffico merci».

Passando ai primi tre mesi di quest'anno, il traffico complessivo è sostanzialmente stabile, segnando un +0,1 per cento a 15 milioni di tonnellate. Sono stati movimentati 188,872 teu (+17%) e ben 631 mila tonnellate di rinfuse solide (+58%). In leggera flessione le merci varie (-0,6%) e le rinfuse liquide (-1,7%), oltre, come detto, al ro-ro (-24,3%).

Tag: trieste - bilancio