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08 maggio 2025, Aggiornato alle 18,03
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Il piano di ristrutturazione di Zim

Accordo raggiunto con le banche. Via 1,4 miliardi di debiti. La quota di Israel Corporation scende al 32% 


Accordo raggiunto tra le banche e la compagnia israeliana Zim. Come già anticipato da mesi, si tratta di un piano di ristrutturazione pari a 3 miliardi di dollari, di cui 1,4 utili a saldare il debito. È il piano stabilito tra le parti, dopo «una lunga e complessa serie di negoziati» afferma la compagnia.
Raggiunto un accordo con il ministero della Difesa di Israele per il golden share, la parte azionaria che lo Stato si riserva di gestire, «salvaguardando – rassicura Zim – gli interessi strategici nazionali». Israel Corporation, la holding pubblica detentrice del golden share, investirà 200 milioni in nuove azioni, dotando la società di 50 milioni in liquidità, rinunciando ai 225 milioni di crediti (parte di un prestito da un miliardo erogato tra il 2008 e il 2012) che godeva verso la compagnia marittima. Altri 180 milioni arriveranno dalle società collegate a Israel Corporation. Al termine della ristrutturazione, la holding vedrà la sua quota passare dal 100% al 32%, anche se il tutto dovrà essere approvato dall'assemblea degli azionisti.
Ricapitolando, il piano di ristrutturazione di Zim prevede la riduzione di un debito pari a 1,4 miliardi, con iniezione di nuovo capitale. Al termine dell'operazione, la valutazione del patrimonio netto della nuova Zim dovrebbe essere tra i 600 e gli 800 milioni. Probabilmente, dopo aver concluso tutti i passaggi, verranno avviate partnerships strategiche per espandere le attività.
«Siamo contenti di aver raggiunto questi accordi dopo mesi di duro lavoro – è stato il commento dell'ad Zim Rafi Danieli – siamo fiduciosi che la nuova Zim, con il suo solido bilancio, sia ben posizionata per aprire un nuovo capitolo sul suo sviluppo».