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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Il cantiere della diga foranea di Genova

Manca poco alla posa della prima pietra di un'opera marittima che fa già parlare di sé: per la complessità, per i costi e per le sfide ingegneristiche che per alcuni sono insormontabili

La diga foranea di Genova oggi

Giovedì prossimo nel porto di Genova si terrà la posa della prima pietra della nuova diga foranea, una delle più costose e imponenti opere marittime italiane degli ultimi decenni. Una cerimonia che vede tra gli altri la partecipazione del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, insieme ad altri esponenti del governo, all'autorità di sistema portuale, agli imprenditori e agli enti locali, tra gli altri.

Il cantiere che verrà inaugurato giovedì nel porto di Genova lavorerà alla demolizione parziale dell'antica diga foranea attuale, risalente agli inizi del secolo scorso, e alla costruzione di una nuova diga più lunga e distante dalle banchine, capace di creare un bacino di accesso più ampio di quello attuale, aggiornando l'accessibilità del porto alle navi più grandi al mondo in circolazione, soprattutto quelle che trasportano container. L'avanzamento a mare sarà di circa mezzo chilometro rispetto a oggi, per una lunghezza di poco meno di 5 chilometri su fondali medi di 40 metri.

Sarà lunga circa 6 chilometri, distante 400 metri dagli ormeggi, consentendo uno spazio di manovra per le navi di 800 metri di diametro. Verrà creato un canale di accesso a Levante lungo 2,8 chilometri che arriverà ad una larghezza di 400 metri davanti alle banchine di Sampierdarena. 

L'inaugurazione di giovedì apre la prima fase, quella che prevede la demolizione di 2 chilometri della diga attuale e la costruzione dei primi 4 chilometri della nuova, per un costo complessivo di 950 milioni di euro - finanziati per 600 milioni con il Fondo complementare del Pnrr - su 1,3 miliardi complessivi quantificati. Ma sono costi, certificati Invitalia, aggiornati al 2018 e non più attendibili viste le profonde trasformazioni degli ultimi anni, dalla pandemia passando per l'inflazione e la guerra in Europa.

Ingegneristicamente l'opera è molto complessa. Il cantiere in alcuni punti scaverà il fondale a una profondità di 50 metri, utilizzando un centinaio di cassoni alti decine di metri. Secondo alcuni esperti, tra cui Piero Silva, professore di pianificazione portuale in Francia con una lunga esperienza di pianificazione portuale, in alcuni punti il fondale potrebbe essere troppo argilloso per sostenere stabilmente un'infrastruttura del genere. Una volta ultimata, e in un contesto di mercato ottimale, secondo i calcoli dell'autorità di sistema portuale, in tre anni i volumi movimentati dal porto di Genova potrebbero crescere fino a un terzo, garantendo l'accesso di portacontainer da oltre 20 mila TEU.

Commissionata a dicembre dell'anno scorso dall'autorità portuale al consorzio Webuild (formato dalle società Fincantieri, Fincosit e Sidra consorziate in PerGenova Breakwater) la nuova diga foranea consentirà l'accesso in sicurezza (al porto) a navi portacontainer lunghe fino a 400-450 metri, ossia il doppio di quelle che possono transitare oggi. Avrebbe dovuto essere avviata per gara a fine giugno ma la crisi economica degli ultimi mesi, con la guerra in Ucraina, l'inflazione e il rialzo dei costi di materie prime ed energia (senza dimenticare due anni di pandemia) hanno spinto Regione Liguria e Autorità di sistema portuale ad avviare un'interlocuzione diretta con le cordate di costruttori, dopo che questi ultimi avevano rifiutato di partecipare alla gara proprio per via delle troppe incertezze su costi e tempi di realizzazione.

Tag: genova