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23 aprile 2025, Aggiornato alle 18,29
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Armatori

Il battello rischia il posto

Elemento paesaggistico immancabile nelle città di fiume, rischia di scomparire. Troppe tasse e assenza di leggi che lo distinguano da altre imbarcazioni. La denuncia di Aiatp


di Paolo Bosso
 
Tempi duri anche per il battello turistico. L'imbarcazione immancabile nelle grandi città con un fiume, nelle Cinque Terre, a Portofino, nel golfo di Napoli, nelle Eolie e nelle Egadi, lungo la costa adriatica e nella laguna veneta, rischia di scomparire. Pare infatti che sarà subissato di tasse a tal punto che molte società che li gestiscono chiuderanno i battenti. A denunciarlo l'Aiatp (Associazione Italiana Armatori Trasporto Passeggeri) che rappresenta nello specifico proprio questo piccolo, e in alcuni casi altamente lucrativo, settore del trasporto turistico. 
La denuncia è allarmante, forse troppo, ma sottolinea la difficoltà di un settore che con l'aria che tira non può certo sperare in particolari sviluppi futuri.
Secondo Aiatp, i motivi alla base di questa crisi sono molteplici. Principalmente un eccessivo peso fiscale che dal 12 gennaio gli vieta di usufruire della non imponibilità Iva sulla cessione e l'acquisto di forniture, materiali e apparecchiature di bordo, compreso i motori di propulsione. «La norma potrebbe essere accettabile se tutti gli introiti fossero soggetti ad IVA perché tutto si ridurrebbe ad una mera partita di giro – spiega Aiatp - ma poiché il volume d'affari proviene da incassi esenti Iva (trasporto di passeggeri entro i 50 chilometri), la stessa non può essere recuperata se non in minima parte».
In realtà il vero problema per questo piccolo mondo fatto di "giri in barca" è la mancanza di identità. Manca un sistema di leggi dedicato a loro, non ci sono titoli professionali specifici e non figurano regole di navigazione ad hoc. «L'entrata dell'Italia nella zona euro – spiega l'associazione - ed il recepimento delle direttive comunitarie più rivolte alle grandi navi ed ai loro equipaggi che alle modeste caratteristiche di quelle imbarcazioni che impropriamente vengono definite "navi da trasporto passeggeri", ma che in realtà trasportano turisti lungo la costa, ha reso sempre più labile il confine fra queste due tipologie di trasporto fino a portarle quasi allo stesso livello». 
Il battello turistico è unico nel suo genere: è una nave da trasporto nel quale il punto di partenza e arrivo coincidono. «Le dimensioni contenute – spiega Aiatp - la navigazione limitata nel tempo e nello spazio, l'assenza di alloggi sia per i passeggeri che per l'equipaggio e la possibilità di condurre la nave senza che il locale macchina sia presidiato, collocano queste unità in un ambito particolare del trasporto passeggeri tanto da richiedere un suo particolare regolamento che possa anche eliminare quell'istituto della deroga troppo subordinato a decisioni personali».
Da qui due proposte Aiatp per rendere questo settore "visibile": modifica all'articolo 8bis della legge sull'Iva (DPR 633/72) e realizzazione di un censimento, il primo per la storia dei battelli turistici, un elenco che contenga da un lato costruzione, potenza e portata delle imbarcazioni, dall'altro volume d'affari e dipendenti delle società. Tenendo conto che si tratta di settore poco o per niente regolamentato, un censimento di questa portata aprirebbe un vaso di pandora.