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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Logistica

I doganalisti vogliono dogane omogenee

Da Napoli il Consiglio degli Spedizionieri Doganali chiede una maggiore armonia tra i controlli del Vecchio Continente


Da Napoli, le dogane italiane chiedono un'armonizzazione al livello europeo. E' questo l'appello lanciato nel corso di un convegno tenutosi la settimana scorsa nel capoluogo campano. Il futuro dei rappresentanti doganali e dei customs brokers è stato il titolo dell'incontro organizzato da Confiad, Confederazione Internazionale degli Agenti Doganali, e Anasped, Federazione italiana delle Associazioni territorialmente localizzate di doganalisti.
«In Europa non è stata realizzata del tutto l'armonizzazione di norme e procedure, pregiudicando  il buon funzionamento del mercato interno» ha detto Giovanni De Mari, presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali. «Il 47% di tutte le merci che fanno ingresso in Italia – continua De Mari - fanno prima scalo in porti di altri paesi dell'Europa. Inoltre, al momento non esiste nell'Unione europea un'analisi dei rischi comune e pertanto i singoli Stati membri effettuano i controlli secondo modalità e tempi diversi in cui prevalgono in molti casi gli interessi nazionali su quelli dell'UE. Per questo la standardizzazione dei controlli a livello comunitario e l'armonizzazione dell'analisi dei rischi è un obiettivo fondamentale che va perseguito».
Per Anasped e Confiad l'elemento chiave è il custom broker, il rappresentante doganale che costituisce l'anello di congiunzione tra dogana e impresa. E' il professionista che rappresenta direttamente l'agenzia di spedizione, senza alcuna intermediazione. 
De Mari stima che «recuperando i traffici di merce destinati all'Italia e che oggi transitano per scali stranieri, il fisco italiano incasserebbe dazi per 180 milioni di euro, e si creerebbero 12mila posti di lavoro nel comparto logistico». Se si riuscisse ad accelerare lo sdoganamento, principalmente coordinando i vari soggetti addetti al controllo, si potrebbero recuperare ben 515,25 miliardi di euro derivanti dall'arrivo di quelle merci che bypassano l'Italia.
«Sono stata relatrice del parere per la modernizzazione delle Dogane - ha risposto Cristiana Muscardini, vicepresidente della Commissione Ue per il Commercio Internazionale - e del testo del nuovo codice doganale comunitario che, così come presentato dalla Commissione Europea, non ci sembrava andare nella giusta direzione.  Il mio impegno é stato quello di suscitare un dibattito e di inserire nel testo alcuni aspetti fondamentali, tra cui una maggiore razionalizzazione ed armonizzazione delle regole doganali, una spinta per l'informatizzazione delle dogane comunitarie, controlli fisici delle merci in tutte le dogane con eguali modalità, armonizzazione del prelievo dell'Iva sulle importazioni. Infine ho voluto sottolineare l'importanza di garantire parità di trattamento degli Operatori Economici Autorizzati per l'uniformità dei controlli». 
 
 
Chi sono i Doganalisti?
I doganalisti sono definiti dalla legge esperti in materia doganale, fiscale, merceologica, valutaria, e in quant'altro si riferisce al commercio internazionale. Il titolo di "spedizioniere doganale" spetta a coloro che hanno superato un apposito esame di Stato (il quale è volto ad accertare il possesso di specifici requisiti di competenza e di ‘fiduciarietà'). Il Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali (CNSD), ordine professionale istituito con la legge 22 dicembre 1960, n. 1612 è l'organo preposto al coordinamento, controllo e formazione degli Spedizionieri Doganali (o doganalisti) iscritti nel relativo Albo professionale. Il CNSD ha sede a Roma e conta più di duemila iscritti.