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07 dicembre 2024, Aggiornato alle 18,58
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Armatori - Eventi

Grimaldi, "Non date il Marebonus alle carrette dei mari"

L'armatore napoletano chiede condizioni eque. A Civitavecchia evento dedicato a "Connettere l'Italia", il piano del governo da 123 miliardi per 108 opere


C'è da rivedere qualcosa nell'applicazione ed erogazione del Marebonus. Ci sono armatori che negli anni hanno investito in navi nuove ed ecologiche mentre altri hanno in linea traghetti vecchi di 40 e 50 anni. Non possono essere messi nelle stesse condizioni. Queste, più o meno le parole dell'armatore Emanuele Grimaldi, amministratore delegato del gruppo di Napoli leader nelle autostrade del mare europee. Grimaldi chiede più equità nella distribuzione degli incentivi per lo short sea shipping (SSS), nel corso del convegno "Le autostrade del mare per connettere l'Italia", tenutosi martedì a Civitavecchia nell'ambito degli incontri dedicati a "Connettere l'Italia", il piano governativo (qui la versione dettagliata) da 123 miliardi per 108 opere definite "prioritarie". 
Le parole di Grimaldi trovano l'appoggio e la condivisione del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che lancia un'occhiata (benevola) al «titolare» del Marebonus, l'ad di Rete Autostrade Mediterranee (Ram).

Come stanno le autostrade del mare? Bene
Ennio Cascetta, amministratore unico della in house governativa Ram, ha fatto una fotografia dello stato di salute delle SSS. 772 collegamenti alla settimana dai porti italiani, due milioni di metri lineari di stiva pari a 2 mila chilometri. Quasi tre quarti delle navi ro-ro sono gestite da armatori italiani che salgono all'80 per cento in termini di stiva, pari a 300 accosti. I teu trasportati sono stati 84 milioni, poco meno delle portacontainer (109 milioni). «Se facciamo un paragone con l'ultimo anno – osserva Cascetta – il movimento teu sui traghetti ro-ro è aumentato del 21 per cento, quello sulle navi portacontainer dell'8 per cento». Il traffico sottratto alla strada è stato di un miliardo e mezzo di vecoli l'anno. Traffico destinato a crescere con il marebonus e l'integrazione ferroviaria. Però, «non possimo assediare le città – commenta Delrio - ed è anche per questo che abbiamo dato il via a misure come il marebonus e il ferrobonus. Lo sviluppo indirizzato anche nel trasporto ferroviario».
Il contesto è quello Mediterraneo dove l'Italia è di gran lunga il primo mercato delle SSS con 200 milioni di tonnellate trasportate, di cui 101 milioni in rotabili. È leader nel trasporto di container, sempre via SSS, ed è seconda, dopo il Regno Unito, nel trasporto di ro-ro. "Connettere l'Italia" punta anche sui porti, essendo infatti costituita da tre assi: i tunnel alpini in costruzione, l'aggiornamento della rete ferroviaria agli standard europei e, appunto, la riforma dei porti che ha creato, al posto dei singoli scali, dei sistemi logistici e portuali integrati.

Cos'è BCLink
Il convegno è stata l'occasione per presentare BClink: MOS for the future, un finanziamento europeo da 21 milioni di euro per Civitavecchia e Barcellona, assegnato dalla Commissione europea a dicembre scorso. È anche co-finanziato dalla call CEF Transport Blending del 2017, l'unico sovvenzionato dall'Ue per le SSS, con un contributo a fondo perduto di 2,2 milioni per il solo porto di Civitavecchia. Bclink articola il finanziamento in due fasi. La prima vale 7,1 milioni circa e si concluderà a dicembre 2019. Riguarda il completamento del pennello parallelo al molo 27-28 grazie al quale il traffico traghetti sarà trasferiro in una nuova area. La seconda fase – partirà a gennaio 2019 e si concluderà alla fine del 2021 – vale 14 milioni e prevede la conversione del molo Contradique di Barclelona da terminal per le rinfuse solide a polo delle autostrade del mare.