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01 maggio 2024, Aggiornato alle 20,50
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Fuel Eu Maritime, Assarmatori vola a Bruxelles

Un tour per incontrare europarlamentari e membri della Commissione europea, portando avanti le istanze dello shipping italiano in vista del negoziato finale sul Fuel Eu Maritime

Da sinistra: Stefano Beduschi, vicepresidente Italia Marittima; Achille Onorato, CEO Moby; Stefano Messina, presidente Assarmatori e vicepresidente di Ignazio Messina & C.; Matteo Catani, CEO GNV; Mariaceleste Lauro, CEO Alilauro; Niels Wammen-Jensen, government affairs Europe del gruppo Msc; Alberto Rossi, segretario generale Assarmatori

Un viaggio a Bruxelles, tra le istituzioni europee, per far conoscere la categoria e le sue istanze. È il tour in corso di Assarmatori, che ha tra l'altro recentemente aperto una sede nella città belga, che sta incontrando diversi esponenti dell'Unione europea.

«Abbiamo rappresentato le specificità dell'Italia in questo comparto - spiega il presidente di Assarmatori, Stefano Messina - ricordando che gli armatori italiani sono leader a livello mondiale per la flotta ro-ro/pax, connettendo la più ampia comunità insulare d'Europa, e primi nel Mediterraneo nei servizi delle autostrade del mare. Anche per questo siamo preoccupati dal nuovo CII dell'IMO, del quale è urgente cambiare la metrica. Così come è pensato oggi porta a effetti opposti rispetto a quelli di salvaguardia ambientale, penalizzando proprio il naviglio italiano che ogni giorno toglie migliaia di camion dalla strada: in tal senso, come detto, sono arrivati segnali incoraggianti anche dalla Commissione. Per quanto riguarda il pacchetto Fit for 55, e in particolare l'ingresso dello shipping nel sistema ETS, abbiamo ottenuto importanti misure per salvaguardare principi garantiti dalla Costituzione come la continuità territoriale, tutelando i collegamenti con le Isole Minori, e altrettanto bisogna fare per Sardegna e Sicilia al fine di scongiurare un netto aumento dei costi del trasporto. Questo è importante anche in vista del negoziato finale di trilogo sulla proposta di regolamento Fuel Eu Maritime che si terrà domani proprio qui a Bruxelles». 

La prima giornata di lavoro si è svolta lunedì scorso con una visita presso il Servizio Europeo per l'Azione Esterna, con la delegazione Assarmatori che ha incontrato Giovanni Cremonini, Head of Maritime Security Sector. Poi un meeting con il World Shipping Council e in seguito una riunione con la Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione europea, che presidiano tra l'altro i tavoli e negoziati strategici per lo shipping. In serata è stata organizzata la cena "Assarmatori meets the EU", alla presenza di deputati del Parlamento europeo, i dirigenti della Commissione europea e, tra gli altri, il presidente di Espo, Zeno D'Agostino, oltre a diversi industriali italiani a Bruxelles. In tale occasione si sono tenuti discorsi introduttivi del presidente di Assarmatori, Stefano Messina, di Fotini Ioannidou, deputy director of Waterborne Transport and Head of the Maritime Safety Unit (Commissione Europea, DG MOVE), e dell'ambasciatore Stefano Verrecchia, rappresentante permanente aggiunto d'Italia presso l'Unione europea.

Oggi tocca il consiglio direttivo di Assarmatori ha incontrato Walter Goetz, capo di gabinetto della Commissaria europea ai Trasporti, Adina Vălean, e Roxana Lesovici, membro di Gabinetto con delega allo shipping. A seguire, pranzo con alcuni deputati del Parlamento europeo. A concludere il ciclo di riunioni l'evento "Call for action to implement the EU Mission Restore Our Ocean and Waters: the role of the European shipping", con Kestutis Sadauskas, deputy director general DG MARE, ed Elisabetta Balzi, head of unit, healthy Ocean & Seas, DG R&I.

«Gli armatori italiani sono in prima linea per fare la loro parte sui tanti dossier aperti a livello europeo e internazionale, a partire da quelli legati alla decarbonizzazione, e anche la nostra costante e qualificata presenza nei luoghi dove si prendono le decisioni a livello continentale lo evidenzia», continua Messina. «Nell'ultimo anno, con l'apertura dell'ufficio a Bruxelles, abbiamo portato il nostro contributo di esperienza e conoscenza delle realtà in cui operiamo, promuovendo lo sviluppo dei traffici marittimi in Italia, Paese che anche grazie all'operato del governo e dei nostri europarlamentari è tornato protagonista in Europa. Fatto che ci è stato ribadito in questi giorni di incontri ai più alti livelli delle istituzioni dell'Unione europea. Ulteriore dimostrazione è che anche la Commissione è pronta a sostenere la nostra richiesta di rivedere la metrica del CII (Carbon Intensity Indicator) dell'IMO».

«Occorre ora – conclude Messina - che i proventi del regime ETS che provengono dai servizi marittimi nei porti italiani siano assegnati al trasporto marittimo del Paese per finanziare interventi di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e al fine di assicurare la disponibilità sul mercato, a costi accessibili, dei nuovi fuels alternativi nei prossimi anni e relativi investimenti infrastrutturali. Ancora, abbiamo ribadito come tali carburanti siano purtroppo ad oggi lontani dall'essere una realtà percorribile, sia perché non ancora disponibili su larga scala sia per la mancanza di un'adeguata rete di distribuzione e stoccaggio nei porti. Gli armatori sono pronti ad utilizzarli, non appena effettive queste opzioni saranno effettive", ha concluso Messina».