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18 marzo 2024, Aggiornato alle 16,46
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Armatori - Infrastrutture

Dopo cinque anni, riapre il terminal container di Taranto

Domenica è approdata Nicola, feeder incluso in un servizio bisettimanale con tre portacontainer. Prete: "Anche se intramediterraneo, linea collegata alll'hub di Malta

Raffaella Del Prete, general manager San Cataldo Container Terminal (Taranto Buonasera)

Dopo cinque anni, le portacontainer ritornano al porto di Taranto. Domenica mattina, 12 luglio, al Molo Polisettoriale dello scalo pugliese, è approdata Nicola, unità feeder di Cma Cgm da 1,100 TEU, proveniente dal porto di Istanbul. Inaugura il servizio SSLMED Turmed Service, che toccherà Taranto due volte la settimana. In tutto tre navi con la seguente rotazione: Aliaga/Izmir, Gemlik, Izmit, Istanbul, Taranto, Malta, Bizerte, Sfax, Malta, Taranto, Aliaga/Izmir.

Ad attendere l'unità, tra gli altri, il presidente dell'Autorità di sistema portuale dello Ionio, Sergio Prete, e la general manager di San Cataldo Container Terminal, Raffaella Del Prete, società del gruppo turco Yildirim, con una quota del 24 per cento nel gruppo Cma Cgm.

Al momento il terminal sta ultimando il revimping delle gru. L'accordo tra Yilport e i sindacati prevede l'avvio delle attività con poco più di 70 lavoratori, dei 500 che può occupare il terminal, tramite la Taranto Port Worker Agency. «Siamo certi di aver aperto la strada a un dialogo lungo e costruttivo, utile a costruire importanti relazioni con il territorio, con un graduale ingresso di lavoratori nella Taranto Port Worker Agency e, nel contempo implementando e adeguando i servizi offerti dalla San Cataldo Container Terminal», afferma Del Prete.

«È un giorno positivo per il porto di Taranto», commenta Prete. «La nave feeder – continua - è di piccole dimensioni ma è comunque significativa sia perchè ripristina un'attività, i container, assente da alcuni anni dopo l'abbandono di Evergreen e Taranto Container Terminal, precedente concessionario, sia perchè pur trattandosi di un servizio intramediterraneo, fa scalo, sia all'andata che al ritorno, a Malta. E l'approdo In quest'ultimo porto, molto importante, ci consente anche l'accesso a rotte internazionali».

Il terminal container di Taranto è molto grande e non sarà facile, in queste condizioni economiche così difficili e con i competitori mediterranei, renderlo pianamente operativo. Ha un'estensione superiore al milione di metri quadri e fondali che nei prossimi anni, con i dragaggi, arriveranno a 16,5 metri. Yilport ha una concessione di 49 anni a Taranto, avviata a luglio del 2019. Il rinnovamento delle gru è stato affidato a Konecranes, in parte ereditando quelle utilizzate nell'ex Taranto Container Terminal. Il piano di investimenti di Yilport è di 20 milioni di euro in una prima fase, più altri 50 milioni in una fase successiva, per arrivare negli anni a movimentare fino a 2,5 milioni di TEU l'anno. Ma questo era il piano prima dell'arrivo della pandemia e del lockdown.

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