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16 maggio 2024, Aggiornato alle 16,23
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d'Amico, boccata di ossigeno

Dopo 12 mesi in rosso, nell'ultimo trimestre il gruppo torna a incamerare utili, complice l'aumento di capitale di dicembre. Il futuro è nella Borsa e in una ripresa dei noli


Sarà stato l'aumento di capitale di 65 milioni di dollari avvenuto a dicembre, fatto sta che nell'ultimo trimestre d'Amico International è tornata in attivo: un milione di utili. I conti restano in rosso visto che si tratta del primo segnale positivo dopo ben quattordici mesi in perdita. Intanto il titolo però spicca il volo a Piazza Affari incassando un +9,93% a 0,465 dollari ad azione (due mesi fa valeva 0,29).
 
Nel dettaglio, i conti dell'ultimo trimestre sono i seguenti (valore espresso in dollari, tra parentesi i dati 2011): 
Utile netto: 988mila (-1,2 milioni).
Ricavi base time charter: 47,7 milioni (45,2 milioni). 
Risultato operativo: -2,6 milioni (un milione).
 
2012:
Utile netto: -106 milioni (-21 milioni).
Ricavi base time charter: 183,4 milioni (187 milioni). 
EBITDA: 20,2 milioni, -34,8%
EBIT: -103,1 milioni (-6,0 milioni). 
I risultati del 2012 includono oneri per 85 milioni di dollari derivanti dalla svalutazione della flotta registrata nel secondo trimestre.  
 
Sul futuro il gruppo conta su quotazione in Borsa e ripresa dei noli. Samuele Cafasso su Shippingonline precisa che nel settore carichi liquidi, dove d'Amico è il nono operatore mondiale, le rate medie per le MR product tankers, che nel corso del 2012 erano scese sotto quota 10mila dollari per giorno, da settembre hanno iniziato a risalire sino a 15.000-16.000 dollari. Secondo la società, fino al 2016 l'incremento netto medio nel settore delle navi MR dovrebbe oscillare tra un ristretto 2% e il 4%, al di sotto delle aspettative.
L'anno scorso il gruppo ha ordinato sei navi, due handy da 30 milioni di dollari l'una e quattro chimichiere ad un prezzo simile su cui pesa però il ricorso al credito bancario che è limitato al 60% del valore delle navi. Per finire, due opzioni da esercitare a fine marzo.