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18 marzo 2024, Aggiornato alle 16,46
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Logistica

Controlli doganali lenti. Forges Davanzati: «Causano scarsa competitività del porto di Napoli»

Dibattito ed assemblea dei soci Assospena con la presenza dei vertici doganali di Napoli e autorevoli interventi romani

Salvatore Trentino, direttore degli uffici ADM di Napoli 1; Augusto Forges Davanzati, presidente di Assospena; Pier Paola Ercolano, direttrice degli uffici ADM di Napoli 2

Per Augusto Forges Davanzati, da dieci anni presidente di Assospena, associazione degli spedizionieri doganali del compartimento di Napoli, il ritardo dei controlli doganali è il principale problema che limita la fluidità dei traffici. In parole concrete e chiare limita la competitività del porto di Napoli provocando danni economici alle aziende, in termini di soste e ritardi nelle consegne.

Il concetto è stato ribadito più volte nel corso sia del convegno tenuto la scorsa settimana a Napoli sia nella successiva assemblea della categoria.

La questione è annosa e per Forges Davanzati i ritardi sono principalmente dovuti alla carenza di personale dell'agenzia delle dogane. «Gli uffici preposti -puntualizza- in verità fanno molti sforzi per rendere la situazione fluida e lavorano al massimo delle loro possibilità. Ma a tutt'oggi riscontriamo in moltissimi casi contenitori in verifica doganale fermi per 7/8 giorni, laddove un obiettivo da raggiungere sarebbero le auspicabili 24/48 ore».

Anche la verifica scanner, altra modalità di controllo della merce, presenta crepe e ritardi. «Lo scanner funziona a giorni alterni. Qui la carenza di personale formato è più evidente. Allo scanner va personale preparato, tipo quello aeroportuale, che identifica subito anomalie a video».

I controlli sulle merci (non solo doganali) sono da sempre la piaga o la palla al piede dei ritardi al porto. Occorre considerare che ad oggi non esiste una piattaforma informatica unica, in grado di razionalizzare ed organizzare i controlli che possono subire le merci. Basti pensare che concorrono ai controlli sulle merci circa 22/23 enti, ovviamente non sempre e non tutti insieme, ma in assenza del famoso Sportello Unico è una cosa che fa rabbrividire e scoraggiare i destinatari dei carichi.

Se n'è parlato nel corso dell'incontro citato. Presenti il Segretario generale dell'Adsp del Tirreno centrale, Giuseppe Grimaldi, il Direttore Territoriale dell'Agenzia delle Dogane, Claudio Oliviero, i direttori degli uffici ADM di Napoli 1 e 2, rispettivamente Salvatore Trentino e Pier Paola Ercolano, e il presidente del Consiglio Territoriale, Alfonso Mazzamauro, mentre il tema del seminario, e cioè il ruolo del doganalista nella catena logistica, è stato trattato da Antonella Bianchi e Roberta Bardi rispettivamente dell'Ufficio AEO Compliance e Grandi Imprese di Roma, e da Massimo De Gregorio, presidente ANASPED.

A margine dell'incontro assembleare abbiamo rivolto al presidente Forges Davanzati alcune domande.

Con l'avvio della pandemia com'è cambiata l'attività in Dogana?
Durante la pandemia ADM ha emanato un provvedimento con il quale ha eliminato le verifiche fisiche alla merce. Ciò nell'intento di evitare i contatti tra le persone nel periodo critico. Provvedimento coraggioso ed opportuno. Altra novità è stato il divieto di accesso agli uffici doganali per tutti gli operatori, se non previo appuntamento, prassi tuttora in vigore ma da noi fortemente contestata. Così come è rimasto in essere lo smart working, e anche su questo punto siamo abbastanza critici ; ci auguriamo che termini alla data prevista (30 giugno). 

La verticalizzazione della logistica, sempre più concentrata in pochi soggetti, che effetti sta avendo sulle dogane?
Quasi nessun impatto, non ritengo sia un fenomeno che interessi direttamente ADM. Il grosso impatto si è avuto sulle case di spedizione e sui doganalisti, a causa di fette di mercato erose.

L'introduzione nel 2016 del Codice doganale della Ue ha portato profondi cambiamenti. È vero?
Il CDU ha razionalizzato le norme ma ha ripreso quasi tutti i principi base del vecchio codice. È stata comunque ribadita la centralità dell'AEO.

La figura dell'AEO, cos'è oggi?
Purtroppo l'AEO è ancora allo stato embrionale, andrebbe valorizzato e reso davvero appetibile ed efficace. C'è ancora molto da lavorare.

Cosa manca ancora per una completa digitalizzazione delle dogane?
L'integrazione digitale con altri enti (vedi SUDOCO), non ancora operativa

Quali i vantaggi e svantaggi della digitalizzazione?
Nessuno svantaggio. Il digitale doganale, al netto dei disagi contingenti provocati dal nuovo sistema, funziona molto bene. Il problema nasce nel momento in cui deve intervenire il fattore umano, vedi ritardi nelle verifiche doganali. Su questo tema va fatta una battaglia importante, con l'ausilio di tutti gli attori della filiera, per migliorare la competitività del nostro porto, evitando danni economici e disagi alle aziende.

Tag: napoli - dogane