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14 maggio 2025, Aggiornato alle 09,15
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Bruxelles, "Cosco paghi tutto l'esentasse"

La Commissione Ue ordina alla Grecia di interrompere i benefici fiscali concessi a Piraeus Container Terminal-Cosco e di recuperare quello che non ha ricevuto


La Commissione europea ha ordinato allo Stato greco di interrompere i benefici fiscali concessi alla Piraeus Container Terminal e alla consociata Cosco Pacific Limited (Cosco), che gestiscono il terminal container del porto del Pireo. Gli aiuti sono stati «un indebito vantaggio» afferma la Commissione, pertanto ora «le società devono rimborsare lo Stato greco del vantaggio ricevuto», ovvero dargli le tasse (legittimamente) non pagate. La decisione della Commissione verrà pubblicata nei prossimi giorni sulla Gazzetta ufficiale Ue.

Gli accordi tra lo Stato greco e i cinesi di Cosco sono stati stipulati il primo ottobre 2009. Includevano, oltre a benefici fiscali, anche vantaggi commerciali che gli garantivano un'ampia "gestione" del porto del Pireo. «Per evitare ulteriori distorsioni alla competizione – informa la Commissione - dalle autorità greche ci si aspetta da ora in poi la cessazione della concessione di questi vantaggi a Piraeus Container Terminal».

L'indagine della Commissione Ue, come si legge in una lettera di luglio 2012 firmata dall'allora vicepresidente Joaquín Almunia, è iniziata subito dopo gli accordi Grecia-Cosco. La segnalazione arrivò sulle scrivanie di Bruxelles nell'aprile del 2009 dal  Prefetto del Pireo che denunciava «aiuti di Stato ingiusti». Nel maggio 2009 la Federazione dei lavoratori portuali inviò alla Commissione una lettera che la informava dei vantaggi fiscali concessi a Piraeus Container Terminal. A settembre dello stesso anno l'International Dockworkers Council inviò sempre all'Ue un rapporto dettagliato sull'aiuto di Stato.