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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Logistica

Anita, "Rincaro pedaggio autostrade incomprensibile"

Aumenti fino a due cifre. L'associazione: "Aumenta il traffico, diminuiscono le spese e non c'è inflazione: perché?"


«Non capiamo come in momenti di aumenti dei traffici autostradali e quindi delle frequenze di percorrenza, con conseguenti aumenti automatici dei ricavi per le società autostradali, si possa concedere aumenti di pedaggi che vanno fino al 13,91 per cento come per Milano Serravalle-Milano Tangenziali». Così Thomas Baumgartner, presidente di Anita, commenta il nuovo rincaro generale dei pedaggi autostradali italiani. «In periodi di inflazione quasi a zero – continua - e di aumenti dei traffici con manutenzioni costanti e minori spese di personale per l'uso sempre più frequente dei Telepass, non si comprende come mai le società autostradali debbano avere bisogno di incrementare i pedaggi». 

Anita chiede l'eliminazione dell'automatismo dai contratti di concessione con le società autostradali e che il settore del trasporto e della logistica sia coinvolto nelle decisioni riguardanti la determinazione dei pedaggi, senza dimenticare che lì dove ci siano aumenti ci sia di pari passo, perlomeno, un miglioramento della percorribilità e della sicurezza.

Il costo dei pedaggi autostradali incide per circa il 12 per cento sui costi gestione di un mezzo pesante e, secondo Anita, i nuovi incrementi si riverseranno inevitabilmente sui noli del trasporto e di conseguenza sui costi logistici per le imprese produttrici. «In una fase di ripresa dell'economia in cui il Pil italiano cresce, anche se meno rispetto a molti altri Paesi Ue, ma dove la competitività delle imprese del settore sta ancora peggiorando, l'Italia non si può permettere un nuovo rincaro dei costi di produzione, che comprometterebbe la forza propulsiva dell'esportazione, vero motore della ripresa economica», conclude Baumgartner.