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02 novembre 2024, Aggiornato alle 18,30
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Terzo mandato di Mario Mattioli alla Federazione del Mare

Entrano nella federazione la Angopi degli ormeggiatori e la Unem della mobilità. Confermati anche i vice Albertoni, Giannini e Graziano


Mario Mattioli è stato confermato all'unanimità per un terzo mandato biennale quale presidente della Federazione del Mare, la federazione del sistema marittimo italiano. Confermati anche i vicepresidenti Anton Francesco Albertoni (Confindustria Nautica), Luigi Giannini (Federpesca) e Claudio Graziano (Assonave).

Nel corso della riunione, svoltasi a Roma in modalità ibrida con la partecipazione di quasi tutti i suoi componenti, il consiglio ha deliberato l'adesione di Angopi (Associazione Nazionale Gruppi Ormeggiatori e Barcaioli Porti Italiani) e Unem (Unione Energie per la mobilità), i cui rispettivi presidenti, Paolo Podestà e Claudio Spinaci, entrano a far parte del consiglio della federazione.

Nel ringraziare il consiglio per la rinnovata fiducia, Mattioli, ribadendo il ruolo della Federazione del Mare, ha proposto una rivisitazione della sua governance con la costituzione di un gruppo di lavoro che proporrà agli associati una modernizzazione statutaria per rendere ancor più efficace la sua azione e per rafforzare sempre più la rappresentanza di tutta l'economia marittima presso le istituzioni, l'opinione pubblica e le altre realtà associative, in Italia e all'estero. «Alle nostre spalle lasciamo anni molto difficili che hanno impresso un cambiamento epocale in tutto il mondo e in tutti i settori dell'economia, in primis in quello marittimo - ha affermato Mattioli – dopo due anni di crisi a causa della pandemia da Covid, che ha rallentato se non addirittura arrestato le economie, ora il ritorno della guerra nel continente europeo condiziona tutte le attività, con aumenti vertiginosi dei prezzi delle materie prime e dell'energia, causa di un'inflazione che non si vedeva da decenni, con interruzioni nelle catene di approvvigionamento, in larga misura conseguenza di tensioni geopolitiche che si fanno sempre più aspre. Tutto questo si innesta in un contesto di cambiamento climatico, che ci impone di ridurre l'impatto ambientale del settore marittimo, e non solo. Stiamo vivendo insomma un periodo molto complesso e di grande instabilità e ci aspettano anni di intenso lavoro durante i quali avremo la possibilità di proseguire il percorso iniziato e di rafforzare le strategie e le progettualità del mondo del mare al servizio del territorio. Allo stesso tempo, però, nel fronteggiare tutte queste sfide, assistiamo all'emergere di nuove opportunità industriali o economiche, in particolare nelle questioni marittime».

«Transizione ecologica, digitalizzazione, sicurezza, difesa del mare, formazione - continua Mattioli - l'Italia marittima ha un ruolo importante da svolgere ma è fondamentale che le Istituzioni siano al nostro fianco. Che si tratti di regolamentazione, semplificazione, finanziamento o sostegno all'innovazione, solo la solida alleanza pubblico/privato consentirà all'economia marittima italiana di essere la leva di crescita e stabilizzazione essenziale per il futuro del nostro Paese. Apprezziamo in tal senso il fatto che la parola "mare" sia tornata di attualità. D'altro canto, sono sempre più convinto dell'importanza di una Federazione del mare aperta a tutte le organizzazioni marittime che ancora non ne facciano parte e sono particolarmente lieto di poter annoverare da oggi anche Angopi e Unem tra i membri del cluster marittimo italiano. Voglio anche ringraziare i membri del Cluster Marittimo Italiano per il loro forte impegno dimostrato in questi anni difficili per sostenere una crescita blu sostenibile e responsabile: insieme affronteremo le questioni e le sfide di domani, siano esse ambientali, sociali o economiche. Dalla stretta collaborazione all'interno del cluster e dalla sinergia tra l'industria, il mondo accademico e le istituzioni, potranno nascere opportunità dinamiche e innovative, attirando risorse altamente qualificate con evidenti benefici per il settore marittimo e quindi per il Paese. Più che mai, il mare è e sarà al centro delle sfide future e delle ambizioni politiche e Federazione del Mare continuerà, instancabilmente, a lavorare al massimo livello con e per i suoi membri e con i partner italiani ed esteri».

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