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02 maggio 2024, Aggiornato alle 17,44
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Infrastrutture

Riforma dei porti, sindacati: "Ddl positivo ma ancora incompleto"

Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, ascoltati dall'VIII Commissione del Senato, evidenziano luci ed ombre del disegno di legge attualmente in discussione a Palazzo Madama


Riforma dei porti? Premesse positive, ma c'è ancora molto lavoro da fare. E' questa, in estrema sintesi, l'opinione espressa dai rappresentanti di Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti nel corso dell'audizione in VIII Commissione del Senato sul ddl di legislazione portuale. "Il disegno di legge di riforma della 84/94 in materia portuale, in discussione al Senato – hanno spiegato le organizzazioni dei lavoratori - ha il pregio di riunire in un corpus normativo i numerosi provvedimenti contenuti nei decreti Salvaitalia, Crescitalia e Sviluppo, recependo alcune sollecitazioni del sindacato, tese ad aumentare la competitività di sistema attraverso ulteriori strumenti di gestione e pianificazione delle infrastrutture portuali e attraverso il perfezionamento della regolazione del mercato delle imprese che operano all'interno dei porti, riducendo la frammentazione del ciclo portuale".
Fin qui tutto bene, quindi. Ma il testo, hanno aggiunto Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, "è ancora incompleto e non adeguato alle rinnovate esigenze del settore e rispetto alla tematiche del lavoro non trovano soluzioni alcune problematiche e mancano precisi strumenti di regolamentazione dell'insieme delle imprese che interagiscono nell'intero sistema dei trasporti e per questo presentiamo alcuni emendamenti". Secondo le tre organizzazioni sindacali di categoria sul lavoro "va ribadito che la prestazione temporanea prevista dall'articolo 17 della legge 84/94, unico soggetto che può avvalersi della somministrazione di manodopera nelle operazioni e servizi portuali, integra l'attività dell'impresa terminalista, comportando che il lavoro temporaneo possa essere fornito, oltre che per singoli avviamenti, anche in modo pianificato e organizzato per squadre con contratti di durata e con la possibilità di utilizzo di mezzi e di attrezzature ausiliari al lavoro portuale. Apprezzabile invece – hanno sottolineato unitariamente – il lavoro svolto rispetto ai servizi tecnico-nautici che, essendo servizi di interesse generale, non possono risentire di una concorrenza selvaggia".
"Con il ddl – hanno spiegato in audizione i sindacati – occorre superare e dare soluzione alla controversa e immotivata applicazione ai dipendenti delle autorità portuali, il cui rapporto di lavoro è di natura privata, delle norme di contenimento della spesa pubblica. E' indispensabile che nella gestione delle autorità portuali i requisiti minimi restino quelli previsti dall'attuale legge senza alcuna modifica. Il contesto complessivo in cui versa la portualità – hanno ricordato infine le tre organizzazioni – complica anche la già difficile trattativa per il rinnovo del contratto nell'ambito della quale si registrano distanze tra le parti che ci hanno portato a proclamare, dopo molti anni, il prossimo 8 novembre, uno sciopero nazionale di 24 ore in tutti i porti".