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04 giugno 2025, Aggiornato alle 14,45
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Infrastrutture

Fincantieri vara due pattugliatori

A Muggiano cerimonia di consegna per Abu Dhabi Class e Ghantut , unità militari per la Marina degli Emirati


Si è svolta oggi presso lo stabilimento Fincantieri di Muggiano (La Spezia) la cerimonia di consegna di due unità per la Marina Militare degli Emirati Arabi Uniti. Si tratta della corvetta Abu Dhabi Class, varata nel febbraio 2011, e del pattugliatore Ghantut varato presso lo stesso cantiere nel gennaio 2012. 
Le due unità svolgeranno attività di pattugliamento e sorveglianza, di difesa nei confronti di minacce aeree e di superficie, e di attacco contro bersagli sia navali sia terrestri.
Fincantieri ha costituito ad Abu Dhabi la società Etihad Ship Building, in joint venture con Al Fattan Ship Industries e Melara Middle East, già operativa, che ha l'obbiettivo di  progettare, produrre e vendere navi sia civili che militari, oltre a condurre attività di manutenzione e refitting.
«Oggi più che mai – afferma Fincantieri in una nota - l'acquisizione di commesse all'estero comporta che le navi vengano costruite in cantieri locali. Per questo motivo occorre attrezzarsi adeguatamente per poter garantire al cliente qualità e tempi di consegna contenuti». La cerimonia, che ha preso il via con la caratteristica recita del Corano, ha visto la partecipazione di: Ibrahim Salem Mohamed Al-Musharrakh, Capo di Stato Maggiore delle forze navali degli Emirati Arabi Uniti; Alberto Gauzolino, ispettore per il Supporto Logistico e dei Fari in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana Luigi Binelli Mantelli; Andrea Toscano, comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell'Alto Tirreno; Ernesto Nencioni, direttore generale Armamenti Navali; Alberto Maestrini, direttore Navi Militari di Fincantieri.
Fincantieri sarà presente dal 17 al 21 febbraio alla fiera "Idex" di Abu Dhabi, dedicata al comparto della Difesa, con una finestra sul settore dei megayacht.
 
Le caratteristiche delle corvette
 
ABU DHABI CLASS
Il progetto deriva per evoluzione da quello Cigala Fulgosi, che ha portato alla realizzazione di quattro unità della classe Comandanti per la Marina Militare italiana. Il contratto comprende anche la fornitura alla Marina emiratina di supporto logistico e training addestrativo per l'equipaggio. L'unità è lunga 88 metri, larga 12, ha un dislocamento a pieno carico di 1650 tonnellate, potrà raggiungere una velocità di 25 nodi con un'autonomia a 14 nodi di oltre 3000 miglia marine (grazie a 2 motori a propulsione diesel di 7000 kW ciascuno) e ospitare un equipaggio di circa 70 persone. Questa nave, tecnologicamente avanzata, svolgerà prevalentemente attività di pattugliamento e sorveglianza e potrà essere impiegata in azioni anti-sommergibile, anti-aeree e di superficie. Sarà in grado di scambiare dati tattici in tempo reale con altre unità navali, elicotteri e basi terrestri e saprà fornire supporto e ricovero per elicotteri alla Marina degli Emirati. Oltre all'alta flessibilità nelle capacità operative, l'unità sarà caratterizzata anche da elevati standard di sicurezza e abitabilità per il comfort per il personale di bordo.

FALAJ2
Le due navi, Ghantut in consegna oggi e Salahah, l'unità gemella varata lo scorso giugno, i cui nomi derivano da una zona geografica degli Emirati vicino Abu Dhabi, sono state ordinate nel 2010, fanno parte del programma "Falaj 2". Sono lunghe 55 metri, larghe 8.80, possono superare i 20 nodi di velocità ed ospitare un equipaggio di 29 persone.
Loro principale caratteristica é la particolare geometria che le rende difficilmente individuabili ai radar (stealth). Si caratterizzeranno altresì per l'elevata capacità e flessibilità nello svolgere differenti profili di missione - dall'attività di pattugliamento e sorveglianza all'autodifesa nei confronti di minacce aeree e di superficie e di attacco contro bersagli sia navali sia terrestri - in scenari operativi nazionali e internazionali, nonché per gli elevati standard abitativi e di sicurezza.
Il contratto prevede un'opzione da parte della Marina emiratina per ulteriori due unità gemelle, nonchè il trasferimento di tecnologia dell'azienda presso uno stabilimento locale. Le unità gemelle potrebbero essere realizzate in loco.