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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Conduzione del mezzo navale, pronta la laurea professionalizzante

È il nuovo corso triennale istituito dall'Università Parthenope di Napoli. Il commento di Decio Lucano

L'Università Parthenope di Napoli

DL News

L'Università degli Studi di Napoli Parthenope, centro di eccellenza carico di attività formative, ha istituito un Corso di Studio, Conduzione del Mezzo Navale, a ordinamento semestrale che si sviluppa in tre anni di cui i primi due destinati ad attività didattica frontale ed il terzo ad attività di tirocinio, in accordo con lo spirito delle lauree professionalizzanti. Il corso si articola in due indirizzi, "Coperta e Macchina con materie di base e caratterizzanti comuni, e corsi specifici nel rispetto della STCW 2010 legislazione recepita nei vari decreti del MIT. Il tirocinio per complessivi 12 mesi si svolgerà a bordo di navi mercantili in qualità di  Allievo Ufficiale.

il commento di Decio Lucano

Il sogno di Ugo Dodero si sta avverando. Laurea breve comprensiva del tirocinio a bordo, in pratica due anni di studio e poi l'esame in Capitaneria. Conduttori si ma laureati per far fronte alla concorrenza di altri paesi che, come abbiamo scritto in  passato, tra Accademie e Università formano ufficiali della marina mercantile con la laurea, e quindi con un requisito maggiore dei nostri diplomati. Questo corso Parthenope  dovrebbe essere "esportato" in  altri atenei come la Facoltà di Ingegneria di Genova, che ha già sviluppato  un progetto in tal senso. 

Una interessante proposta l'ha fatta il comandante Mario Gandolfi, presidente onorario del Collegio Capitani, pubblicato su Vita e Mare dic. 2018 dove propone, in breve sintesi, che siano le Accademie a surrogare l'università per realizzare corsi, tirocini e programmi per ottenere la Laurea professionalizzante. Staremo a vedere. Intanto alcune compagnie straniere che imbarcano ufficiali (da Allievo in poi) italiani hanno aperto gli imbarchi ad allievi con laurea di altri paesi… Messico, Argentina, Ucraina, Croazia…

Questi sono i veri problemi del nostro personale marittimo. La polemica di Onorato che chiede a Confitarma quanti sono gli extracomuitari sotto bandiera italiana (Registro Internazionale) imbarcati  sulle navi dell'armamento italiano non ha senso, Tirrenia deve per convenzione imbarcare personale italiano, i marittimi italiani in attesa di imbarco non sono 50.000, Tirrenia imbarca solo personale italiano. Mancheranno ufficiali in futuro?  I nostri dovranno  essere in possesso di una laurea? Nel futuro sicuramente. L'IMO con la STCW fa presto a emettere direttive ed emendamenti, il nostro MIT si accoda subito  emanando decreti e circolari, senza tener conto delle esigenze del personale. I 50.000 marittimi dove li mettiamo, nel girone  dei fantasmi? Ma avete fatto i conti  giusti?  Vi siete accorti che anche i marittimi fanno parte della globalizzazione e dovranno adeguarsi alla babele dei bordi?