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04 ottobre 2024, Aggiornato alle 15,38
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Carbone, fertilizzanti e mangimi: la dipendenza italiana dalla Russia

In audizione alla Camera, Confitarma sottolinea come la chiave della diversificazione risieda nel trasporto marittimo. Un tavolo per fronteggiare il tremendo aumento dei costi del gas

(Chris/Flickr)

In audizione alla Camera lunedì scorso, Confitarma ha chiesto al governo l'istituzione di un tavolo con le categorie marittime e trasportistiche terrestri per fronteggiare il tremendo rincaro generale dell'energia, ma in questo caso soprattutto del gas. 

Ascoltato dalle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività Produttive) della Camera dei deputati, nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione in legge del DL n. 17 del 2022 (sul contenimento dei costi di luce e gas), il direttore generale di Confitarma, Luca Sisto, intervenuto in videoconferenza, ha sottolineato lo stretto legame commerciale tra Russia e Italia. Il 47 per cento delle importazioni in Italia dalla Federazione russa arriva via mare, paese dal quale arriva il cento per cento dei combustibili minerali (carbone), il 40 per cento del petrolio, la quasi totalità dei fertilizzanti e il 91 per cento dei mangimi.

«Se vogliamo diversificare le fonti di energia – ha affermato Sisto - occorre intervenire su ciò che è per sua natura flessibile: il trasporto marittimo, l'infrastruttura mobile per eccellenza, in quanto la nave consente di diversificare rapidamente i mercati di riferimento».

Guardando al settore del gas, la maggior parte del quale arriva tramite gasdotti, il ruolo del trasporto marittimo potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza da pochi fornitori. «Per fare ciò – spiega Sisto - è però necessario riconsiderare la nostra politica in materia di rigassificatori e sostenere lo sviluppo della flotta di navi gasiere». 

Confitarma chiede al governo un tavolo istituzionale che possa occuparsi di tutte queste cose, dedicato alla politica energetica dei prossimi decenni e che ricomprenda anche il trasporto marittimo. Considerata l'insostenibilità del prezzo del bunker per le imprese di navigazione, Confitarma sollecita una misura per il "ristoro" del "caro gasolio" che «premiando il virtuosismo delle imprese di navigazione che utilizzano combustibili alternativi possa essere di beneficio anche per il resto della flotta che utilizza bunker tradizionale».

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